“Maestra facciamo una pausa?”: l’importanza del movimento nell’apprendimento

L’apprendimento avviene attraverso il corpo, utilizzando tutti i suoi sensi.  Non bisogna fermarsi a pensare solo ai cinque sensi, noti a tutti, ma anche agli aspetti legati alla cinestesia e all’equilibrio, fondamentali per percepire e controllare il nostro corpo nello spazio e in relazione agli altri. Il movimento rigenera la mente. Partendo proprio da questo presupposto si è snodata la riflessione e la presentazione del libro “Maestra facciamo una pausa? Migliorare il clima in classe e favorire l’apprendimento dei bambini”. L’incontro, che ha avuto luogo presso l’Hotel Svevo di Gioia del Colle il 14 aprile, ha visto la presenza degli autori del testo Raffaela Mulato e Stephan Riegger.

Un momento di scambio, promosso dall’associazione l’Aquilone Onlus, dalla società pallavolistica Team Volley Jòya e dalla rete di imprese Happy Network, che ha fornito una serie di esempi interessanti e dinamici per mostrare ai presenti come piccole quotidiane abitudini possano modificare lo stile di vita e favorire l’apprendimento dei bambini e dei ragazzi. Si è parlato quindi di “Pause attive”, come giochi e dinamiche legate al movimento e alla dimensione corporea, che aumentano il livello di benessere della classe, laddove per benessere intendiamo sia lo stare bene assieme che il livello di attenzione nei confronti dell’insegnante.

Il testo, suddiviso in tre parti, presenta diversi esempi, circa trenta, di pause attive finalizzate a rilassare i bambini o a far crescere il livello di attenzione. I relatori, anche attraverso l’intervento e il supporto di Leonardo Bianco, tecnico Academy Team Volley Jòya, hanno portato l’uditorio a riflettere sull’importanza dello sport e su come “chi sviluppa competenze attraverso il movimento ha pochissime possibilità di farsi male”. E’, quindi, auspicabile per i nostri ragazzi un vero legame con la dinamicità, con il movimento in un momento storico e sociale in cui ci si rifugia spesso, e troppo, nel mondo virtuale della TV e dei videogiochi. “I bambini ci lanciano segnali, usano il corpo per darci dei messaggi, dobbiamo essere bravi ad interpretarli” hanno, inoltre, affermato i due autori.
Un libro agile, snello, facilmente fruibile che però porta ad una vera e propria rivoluzione del pensiero, dalla scuola “seduta” alla scuola “in movimento”.